L’Isola che non c’è… adesso c’è

Scheda artistica

Spettacolo di attori e figurenato in collaborazione con LIBERA

di Francesca Prete e Mario Mirabassi

con Francesca Prete e Riccardo Toccacielo

Popup di Rossana Tabacchini

foto di scena di Lanfranco Sportolari

Regia scenografie e pupazzi di Mario Mirabassi

Questa è un storia, vera… o quasi vera, potrebbe essere vissuta in un posto qualsiasi e di una città qualsiasi della nostra Italia.   E’ la storia di un gruppo di ragazzi e di uno spazio verde abbandonato. Questo prato nonostante sia incolto, è l’unico rimasto tra i palazzi e per questo è il punto di incontro dei bambini del quartiere. I ragazzi vivono la loro quotidianità tra il gioco del pallone ed altri giochi. Tutto scorre nella normalità di un parco che non è un parco, è per i bambini un luogo unico ed utopico.. come la mitica “isola”. Nelle relazioni dei ragazzi già si riconoscono i modelli sociali degli adulti. Ci sono i bulli, più grandi, prepotenti che dominano come:  Steven, Kevin e Carmine e gli altri più piccoli: Ciccio, Elisa e Davidino; poi c’è un bambino, che si chiama Gianfelice che è il protagonista della nostra piccola storia. Gianfelice, nei suoi giochi fantastici immagina di essere Peter Pan e sogna il suo parco che non c’è. La storia ha il suo momento clou quando un giorno i ragazzi si recano come sempre a giocare nel loro spazio e trovano una recinzione che impedisce loro di entrare… Qualcuno si è impossessato della loro “Isola” felice per edificare un grande centro per giochi d’azzardo. Il proprietario è il padre di Kevin, noto boss locale, figura di potere, che domina l’intera città con mezzi alquanto discutibili. I ragazzi, nonostante l’interdizione all’accesso, cercano di entrare per riprendersi il loro spazio, da qui la storia si sviluppa con l’entrata  in campo dei genitori e di LIBERA, che appoggiano l’azione dei bambini….I bambini abbattono la rete, così la città si riappropria di questo spazio verde, che poi viene assegnato ad una associazione di genitori. Nel parco si organizzano presidi permanenti ed una festa, dove tutti insieme progettano il futuro di questo spazio verde.   Il parco, “che adesso c’è”, si chiama “l’Isola della Pace”….. Se andate in giro per l’Italia cercatelo… è li che vi aspetta per affermare il valore della giustizia e della libertà.

RIFLESSIONI SUI CONTENUTI DELLA STORIA

Il germe dell’impegno e della responsabilità civile appartenente ad ogni singolo cittadino risiede già nella tenera età, bisogna stimolarlo e svilupparlo sin da subito, solo così l ‘indifferenza potrà sparire. Questo spettacolo nasce per soddisfare questa necessità, vuole raccontare questo ai bambini, nel loro linguaggio, adottando e attenendosi unicamente alla vita reale di tutti i giorni, a circostanze di vita quotidiana in cui i bambini possano facilmente riconoscersi , identificarsi ed immedesimarsi , di modo da poter permettere loro di vivere fino in fondo lo spettacolo come un momento di grande esperienza condivisa, educativa, che riesca ad unire il divertimento all’atto educativo-formativo. Ecco perché nella storia è vivo e forte il momento del gioco, dello sport, ecco perché la vicenda prende vita essenzialmente in tre luoghi ovvero  il parco, la casa, la scuola: per delineare meglio contesti di relazione sia fra le mura domestiche, all’interno del nucleo familiare, sia fuori da casa, quindi al parco e a scuola, dove il bimbo si relaziona agli altri bambini anche in assenza dei genitori e quindi rappresentano luoghi dove il bambino deve prendere da solo delle scelte comportamentali, che spesso sono influenzate e derivano  per natura  dai modelli educativi ricevuti.

Per meglio raccontare e rendere  fruibile ai bambini la storia abbiamo  scelto  il teatro di figura e narrazione, inserendo così l’utilizzo  di pupazzi e creando un allestimento scenico volto a valorizzare al meglio i luoghi dell’azione, per renderli i luoghi importanti dove il cambiamento è possibile: questi luoghi non appartengono alla fantasia o all’immaginazione, ma sono reali,  appartengono alla realtà perché cambiare si può, non è un’utopia, è una possibilità concreta che esiste e che i bambini devono respirare sin da subito.

Il cambiamento nasce dalla volontà delle persone e questa volontà ha bisogno di essere alimentata . Il nostro spettacolo nasce e vive per soddisfare questo bisogno , questa esigenza, per creare una nuova inversione di rotta, fornendo attraverso il teatro strumenti utili per sensibilizzare i più piccoli alla cultura della legalità. Attraverso lo spettacolo vogliamo trasmettere ai bambini valori in cui credere, valori  spesso assopiti purtroppo, valori sbiaditi da riaccendere e risvegliare nel cuore delle persone , in cui continuare a credere e per cui lottare. Dall’assunto di questi valori nasce la volontà di agire e reagire, nasce una più consapevole presa di posizione, di coscienza e allora si inizia ad agire e mobilitarsi non per il bene individuale, del singolo, ma per il bene di tutti, per il bene comune.

Inoltre con questa storia vogliamo dar modo ai bambini di venire a conoscenza con realtà quali Libera o altre associazioni di pace e solidarietà che si occupano di creare attività e momenti di partecipazione collettiva rivolti anche ai più piccoli.

Questo spettacolo vuole essere un’esperienza da condividere fra grandi e piccini, che possa far riflettere anche gli adulti, che possa invogliarli a soffermarsi, a interrogarsi su come poter fare di più  e su come tramandare tutti questi valori ai bambini .

Scheda tecnica

PRODUZIONETIEFFEU Teatro Figura Umbro
COMPAGNIATIEFFEU
SPETTACOLIL’isola che non c’è… adesso c’è
N° ATTORI2
REGIAMARIO MIRABASSI
ANNO DI PRODUZIONE2017
PALCOSCENICOLarghezza m 6,5
Profondità m 4
CARICO ELETTRICO3 kw
AIUTO SU PIAZZAElettricista per allaccio corrente
MONTAGIO2 h
SMONTAGGIO1,30 h

Video